Cos'è RFID

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RFID: di cosa stiamo parlando..


 

RFID: di cosa stiamo parlando.. Ci sono voluti circa oltre 60 anni per diventare un successo. Di recente, seguendo la spinta di importanti aziende e dal Governo degli Stati Uniti, la soluzione RFID è vista come la risposta più razionale e migliorativa per una gestione logistica e dei sistemi di tracciabilità. La tecnologia RFID aiuta le industrie a numerare, tracciare, localizzare e a monitorare prodotti che si muovono all’interno della supply chain in modo più accurato e veloce e a un costo inferiore rispetto alle tecnologie tradizionali. RFID ha le proprietà di localizzare l’oggetto giusto nel posto giusto nel momento giusto. Dalla attività organizzativa alla tracciabilità di inventario, dalla biglietteria per il trasporto pubblico alla organizzazione della supply chain. La tecnologia RFID consente di ottimizzare l’approvvigionamento, la produzione, la distribuzione, la vendita e la tracciabilità del prodotto.

  • Rifornimento in tempo reale 
  • Accurata tracciabilità di inventario, altamente automatizzata 
  • Ordinazioni automatizzate 
  • Diagnostica della supply chain e analisi nel dettaglio 
  • Riduzione dei casi di esaurimento scorte 
  • Riduzione di contrazioni Monitoraggio delle attività di spedizione & ricevimento 
  • Riduzione generale dei costi gestionali

 

RFID - Quali utilizzatori


 

Supply Chain per prodotti retail:

Livello carton/pallet: i cartoni sono etichettati con tags RFID e tracciati dal mittente dalla distribuzione e al dettaglio. Le esigenze di lettura per questa applicazione tendono a essere più lunghi, in quanto i tags vengono letti su un nastro trasportatore o attraverso un portale.

 

 

 

 

Supply Chain per prodotti retail

Livello articolo: i tags sono usati per rintracciare singoli prodotti in magazzino o sugli scaffali. Le esigenze di lettura sono più brevi in quanto l’articolo tende a essere più vicino al lettore

 

 

 

 

 

Operazioni di biglietteria: i tags RFID sono usati per velocizzare l’accesso, migliorandone il controllo, per operazioni di marketing e monitoraggio.

 

 

 

 

 

Trasporto pubblico: la scelta migliore per soluzioni integrate e per ridurre drasticamente i problemi inerenti al mancato pagamento dei biglietti.

 

 

 

 

 

Impiego farmaceutico: le aziende farmaceutiche identificano le prescrizioni individuali di medicinali con tags RFID sulle confezioni.

 

 

 

 

 

Allevamento: Gli allevatori contrassegnano il loro bestiame per monitorare l'eventualità del diffondersi di infezioni negli animali, come ad esempio la sindrome BSE

 

 

 

 

 

I tags RFID seguono e tracciano i bagagli dei passeggeri negli aeroporti di tutto il mondo garantendone il monitoraggio e la rintracciabilità.

 

 

 

 

Quanto su elencato è parte della grande promessa della tecnologia che garantisce l' RFID: supply chain intelligente e globale, completa integrazione, trasparenza totale, dall’inizio alla fine. L’RFID infatti può dirci molto di più di un codice a barre: la destinazione finale, istruzioni necessarie speciali e altre informazioni importanti per rintracciare automaticamente e verificare il bene sul quale è applicato.

 

EPC - Codice Elettronico Prodotto


L’EPC è la prossima generazione di autoidentificazione del prodotto, è una semplice e compatta “targhetta di licenza” che usa codici di riferimento che identificano in maniera univoca gli oggetti. EPC usa un unico numero di serie per identificare ogni singolo oggetto. EPC global è l’organizzazione che guida lo sviluppo della regolamentazione dell’industria per l’RFID per sostenere EPC. EPC global è stato progettato nel Centro di Auto-Identificazione, un laboratorio con base presso il MIT, creato per standardizzare le identificazioni automatiche. L’identificatore EPC è uno schema di meta-codificatore disegnato per sostenere le esigenze delle diverse industrie, al fine, ove possibile, di combinare gli schemi di codifica esistenti e di definire nuovi schemi, quando necessario.

Componenti del codice:

  1. La Testata. Identifica la lunghezza, tipo, struttura, versione e generazione dell’ EPC 
  2. Numero Manager. Il numero manager identifica l’azienda 
  3. La Classe dell’Oggetto. E' simile a un SKU (unità di controllo del magazzino)
  4. Il Numero di Serie. Un identificatore univoco per il prodotto all’interno della classe di appartenenza 

Classificazione dei tags RFID secondo le loro capacità funzionali:

  1. Classe Zero: sola lettura, questi tags sono di difficile gestione, perché devono essere codificati dal produttore del chip. 
  2. Classe Zero-Plus: versione scrittura-lettura della Classe Zero. 
  3. Classe Uno: Worm tags “Scrivi una volta, Leggi molte volte”, esistono comunque già molte implementazioni che operano con una impostazione completa “scrittura-lettura”. Queste classi hanno protocolli di interfaccia totalmente differenti, quindi occorrono specifiche programmazioni per la classe di tags che si sta usando. 
  4. Classe One-Gen 2: tags passivo riscrivibile che incorpora il protocollo EPC classe One-Gen 2. I tags Gen 2 sono programmati dal cliente quindi possono essere blindati. I Tags Gen 2 sono l’inizio dell’RFID passivo standard per le applicazioni nella supply chain. 

Con l’evoluzione dei tags RFID, l’ammontare delle informazioni disponibili per gli utilizzatori è aumentato sensibilmente, ma le diverse proprietà delle classi rende impossibile la loro integrabilità. Senza uno standard unificato, la tecnologia RFID non è stata, fino ad ora, capace di rispondere interamente alle aspettative. Il protocollo Gen 2 è un importante step per realizzare questa integrabilità :

  • È uno standard aperto 
  •  chips si possono reperire da molteplici fonti, quindi sono più facilmente disponibili 
  • Sicurezza aggiuntiva 
  • Alta affidabilità di lettura 
  • Migliore identificazione del tag 
  • Flessibilità nella tempistica 
  • Minimizzare le interferenze 
  • Dieci volte più veloce nei tempi di lettura 
 
Caratteristiche Gen 1 Gen 2

Velocità dilettura (Lettura del sec running sort protocol; performance sul campo dipende dalla applicazione) 

  •  Fino a 880 (US FCC) 
  • Fino a 450 (EU ETSI) 
  • Velocità adattabile ai disturbi nell’ambiemte RF
  •  Fino a 230 (US FCC) 
  • Fino a 115 (EU ETSI) 
 Velocità di scrittura (per 96-bit EPC)
  • 5 tags al secondo min. Riscrivibile più volte
  •  3 tags al secondo Riscrivibile più volte
Sorting protocol del tag
  • Protocollo “Q”: un numero random algoritmico con 2 stati persistenti simmetrici (permette il computo di molti tag con lo stesso EPC, e adattamento on-the-fly alla dimensione alla quantità di tag presenti)
  • Algoritmo ad albero binario con stato di acceso/spento persistente
Verifica dei dati del tag
  • 16-bit CRC per lettura e scrittura
  • 16-bit CRC per le letture
Operazioni Multiple reader
  • Sbalzo di frequenza (US FCC) 
  • Listen-before-talk (EU CEPT) Modalità "Dense Rreader" (canalizzazione, regolazione subcarrier variabile) 
  • Quattro “sessioni” di lettori che permettono comunicazione parallela tramite "multiple readers" con un tag
  • Sbalzi di frequenza (US FCC) 
  • Listen-before-talk (EU CEPT)
Sicurezza
  • 32-bit lock and kill passwords 
  • Opzione per comunicazione “handle-based"
  • 8-bit kill passwords con blocco dopo queries non valide
Estensibilità
  • Fino a 512 bit unità ID
  •  Memoria user illimitata
  •  Anticipa i sistemi Class 2 & 3
  • Fino a 96 bit unità ID

             

Frequenza RFID


Come tutti gli apparecchiper la comunicazione, i tags RFID operano sotto frequenze assegnate. Negli Stati Uniti queste frequenze vengono assegnate dalla Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC). La frequenza è una problematica globale. La FCC permette l’uso di diverse bande per l’ RFID incluso le bande 125kHz, 13.56 MHz, 433 MHz, 902 a 928 MHz a 2.45 GHz. La maggior parte delle applicazioni nella supply chain sono basate sulla banda 902-9028, spesso definita come 915 MHz. L’Europa opera su 868-868 MHz – ma i 915 MHz sono già stati concessi in qualche Stato europeo – mentre il Giappone è standardizzato sui 950-956 MHz. La Cina si sta attivando per uno standard. Non è ancora approvato ma si può ottenere un permesso temporaneo per i 917 a 992 MHz. Hong Kong opera su 865 a 868 MHz a 920 MHz, Taiwan usa i 922-928 MHz. I tags che operano sulla lunghezza 915 MHz, si riferiscono a Tags a frequenza ultra alta (o UHF). I tags che operano sulla lunghezza 13.56 MHz si riferiscono a Tags ad alta frequenza (o HF). Ci sono molte differenze tra tag UHF e UF, le più importanti sono le seguenti:

  • I tags UHF hanno una portata più ampia e sono più adatti per le applicazioni nella supply chain ( ad esempio per leggere cartoni e pallets da una distanza di più metri) e sono abitualmente meno costosi dei tag HF; 
  • I tags HF hanno una lunghezza più corta pertanto sono stati utilizzati per applicazioni di prossimità tipo la classificazione dei libri in una biblioteca o il controllo accessi. 

JLT può fornire soluzioni che permettano di operare con entrambi i tags simultaneamente.

 

Tags RFID


  • Tags Attivi: i tags attivi trasmettono in modo autonomo con propria batteria e di conseguenza possono avere un ampia capacità di lettura. Hanno un prezzo più alto rispetto a quelli passivi, quindi sono normalmente usati per l’identificazione di prodotti di alto valore. Una loro importante applicazione è nelle spedizioni di containers. 
  • Tags semi-passivi: questi tags sono piccoli e leggeri. Generalmente usano una batteria per alimentarsi, ma possono riflettere il segnale del lettore per trasmettere dati. Possono avere una batteria più longeva rispetto ai tags attivi ma tendono ad avere una ridotta capacità di lettura, normalmente nel range di 10/60 mt. 
  • Tags passivi: sono più economici e sono i tags più usati nelle applicazioni durante la supply chain. Sono alimentati dai lettori RFID: il lettore manda onde elettromagnetiche all’antenna del tag. Usando l’energia di queste onde, i tags rimandano un segnale, conosciuto come backscatter, al lettore. Qando sono fuori dalla portata del lettore, i tags passivi non trasmettono alcun segnale. 

 

TAGS


Un tag RFID è essenzialmente una normale etichetta con un inlay extra inserito, la RF. I tags o biglietti RFID hanno:

  • parte anteriore protettiva/stampabile 
  • uno strato di adesivo 
  • un inlay RFID 
  • un altro strato che può essere adesivo e, in caso di etichetta intelligente, un liner estraibile 

L’inlay RF fornisce la funzionalità al RFID. L’inlay consiste in una porzione di PET che supporta l’antenna RF alla quale è applicato un piccolissimo microchip. Il PET è usato come supporto grazie alla sua unica combinazione di rigidità, flessibilità e aderenza adesiva. La selezione del materiale determina come il tag potrà continuare a sopravvivere e se sarà compatibile con stampanti, applicatori o altri sistemi hardware. L’inlay è composta da un antenna ed un chip. L’antenna guida la performance del tag e controlla come lavora il tag in particolari applicazioni. Realizzata con design di precisione, per ricevere e trasmettere segnali RF, l’antenna è realizzata in materiali conduttivi (come argento, rame o alluminio). Il tag comunica con il lettore RF sulla base di una distanza determinata in gran parte dall'antenna. Il chip determina il protocollo o classe di operatività del tag. Questi hanno differenti caratteristiche che determinano diverse performance. Il chip RFID contiene circuiti capaci di gestire una varietà di funzioni, dalla conversione di potenza alla raccolta e al recupero dei dati. La domanda di RFID sta crescendo e di conseguenza i produttori di tags stanno sviluppando costantemente nuovi metodi produttivi, più efficienti e ad alto potenziale, per soddisfare la domanda senza compromettere la qualità della performance del tag. Tradizionalmente, le antenne RFID erano realizzate in rame. Questo processo era piuttosto dispendioso. Oggi l’antenna tende ad essere prodotta con metodi più veloci ed economici come la stampa con inchiostri conduttivi o la serigrafia. I tags RFID sono disponibili in tre diverse configurazioni :

  • inlays (spesso chiamati “dry inlay” ovvero non fustellati e senza adesivo) 
  • pressure-sensitive inlays (spesso chiamati “wet inlay” ovvero fustellati e con adesivo)
  •  etichette RFID finite  

I produttori forniscono rotoli di inlays con dimensioni precise. I converters creano etichette RFID e biglietti incorporando gli inlays nei materiali prescelti. Sebbene, in teoria, questo sia lo stesso procedimento roll-to-roll che i converters fanno per le etichette autoadesive, l'inserimento di questo complesso e fragile apparecchio per la comunicazione- l’inlay RFID – richiede un nuovo e alto livello di tecnologia. Quando le dry o wet inlays vengono fornite al converter, le inlays non funzionanti possono essere pre-marcate. Le inlays non-funzionanti possono essere eliminate prima della spedizione al converter, ma ciò non sempre succede. Le cause che rendono i tags non utilizzabili possono essere diverse sia durante i processi di produzione degli stessi o durante il loro inserimento nelle etichette o nei biglietti. I converters, di conseguenza, devono monitorare costantemente la qualità del prodotto durante il processo produttivo.

 

Lettori


I lettori RFID alimentano i tags passivi e comunicano con loro. Per queste ragioni, devono essere installati nei punti critici della supply chain. Possono essere installati su nastri trasportatori, piattaforme di carico, paletizzatori, montati su carrelli elevatori. Sui nastri trasportatori i lettori sono posti con antenne in posizione laterale, all’inizio e alla fine della linea. Normalmente, la distanza tra il tag e il lettore/antenna è tra 30 e 120 cm. Al portale vengono poste uno o due antenne (ad entrambi i lati della piattaforma). Il raggio della capacità di lettura varia da 1,5 a 3 mt. Per i paletizzatori, il lettore può ottimizzate le letture in quanto i carichi si muovono davanti all’antenna. Per installare correttamente il lettore, occorre considerare vari aspetti :

  • dove vogliamo registrare i dati 
  • dove sono i punti critici da tenere sotto controllo con l ‘RFID 
  • dove sono le possibili fonti di interferenza con l’ RFID 

I lettori RFID comprendono vari elementi (processore, micro-controller, antenna interna od esterna, network o connessione alla porta seriale, ingressi/uscite per collegamenti con altri apparecchi) e operano come segue: il lettore emette onde radio, l’antenna tag posta nell’etichetta o nel biglietto riceve queste onde e raccoglie energia per alimentare il microchip. Questo spiega perché i tags hanno un range limitato: se il segnale del lettore è troppo debole, il tag non riesce a prendere sufficiente energia per “attivarsi”.

 

Stampanti e applicazioni.


I tag RFID possono essere codificati tramite un lettore/antenna indipendente. In una tipica applicazione, questa funzione viene completata con una stampante RFID compatibile o da una stampante/applicatore. Stampanti o stampante/applicatore sono già largamente usati per stampare e applicare etichette con codici a barre nella supply chain. In una implementazione RFID il tag può essere codificato (o programmato), verificato, stampato e anche applicato alla scatola da una sola macchina. Come si può immaginare, l’inlay RF aggiunge un livello di complessità ad un processo altrimenti rapido e spedito. Sia il chip stesso che le estremità delle inlyas determinano una mancanza di planarità sulla superficie dell’etichetta che altrimenti risulterebbe piatta. Ciò può causare problemi di stampabilità specialmente con etichette convertite off-pitch. Fattore ancora più problematico è determinato dal fatto che ogni “RF environment” all’interno di ogni stampanti RFID è diverso. I produttori di stampanti e di tags hanno davanti un grosso lavoro nell’ambito EPCglobal per sviluppare degli standards globali. Comunque le differenze tra le varie stampanti e il posizionamento del lettore dell’antenna richiedono spesso un unico orientamento e una dedicata collocazione dell’inlay all’interno delle etichette che verranno utilizzate sulle diverse stampanti. Inoltre, la distanza tra le etichette più piccole spesso deve essere aumentata per evitare che più di un tag venga programmato nello stesso momento. Questo tipo di collisione può sfociare in etichette impropriamente codificate. La soluzione è l’introduzione della giusta distanza tra le etichette. Questo potrebbe richiedere delle speciali procedure per la stampante o per l’applicatore. E’ importante assicurarsi che tutte le richieste siano prese in considerazione nella selezione di un particolare sistema. Le stampanti che operano su base “stand alone” possono cercare, più di una volta, di programmare il tag. Questo “ritentare” aumenterà la produzione delle etichette buone attraverso la stampante. Comunque, stampanti/applicatore spesso non hanno a disposizione spesso il tempo sufficiente per riprogrammare il tag, perché il processo produttivo non prevede la possibilità di fermare i cartoni che transitano sul nastro trasportatore. Il metodo di scarto può richiedere inoltre che l’etichetta sia realizzata con uno speciale adesivo. Ci sono diverse opzioni di applicatore per la distribuzione automatica e applicazione dell’etichetta. Molti produttori offrono diverse opzioni: come metodi di distribuzione diretta o con metodi tamp-e blow-on. I fattori che possono influenzare la selezione sono la dimensione dell’etichetta, la velocità del cartone, il posizionamento dello stesso, la variazione di altezza e l’esigenza di precisione nel posizionamento. La maggior parte di chi usa l’ RFID inizia con l’applicazione del cosiddetto “slap-and-ship” che significa proprio ciò che sembra “incolla e spedisci”. I tags sono codificati e stampati (a volte lasciati in bianco) in una stampante indipendente. Le etichette vengono poi applicate a mano sulle scatole o sui pallets. Oltre all’alto costo della manodopera, slap & ship non è molto veloce, preciso o abbastanza efficiente come per una soluzione a lungo termine quale l’identificazione tramite tag. I metodi preferiti sono semi-automatizzati o processi automatizzati “stampa e applica”. In questi sistemi, i cartoni sono introdotti manualmente nell’applicatore di etichette o da un nastro trasportatore. Un'altra stampante di etichette alla fine del processo, stampa un etichetta per pallet che viene applicata prima che il carico palettizzato si sposti attraverso il portale RFID. In ogni caso, occorre tenere in considerazione un numero di elementi chiave quando si sceglie la giusta etichetta RFID e stampante o stampante /applicatore. Gli ambienti fisici e RFID sono fattori chiave. Anche il volume di cartoni da identificare. Livelli di precisione di identificazione che si richiedono. Costi relativi di diverse opzioni.

 

Considerazioni di applicazione


Quando si applica un’etichetta su un cartone, il contenuto dello stesso può alterare la sintonia e interferire con la capacità del tag di ricevere abbastanza energia dal lettore. La maggior parte del materiale di uso comune (per esempio carta e tessuti) non interferisce con i tag. Questi materiali sono definiti: “innocuo” oppure “compatibile RFID”. Altre sostanze come metalli o liquidi possono invece avere un marcato effetto sulla performance RFID dei tag. Per questa ragione, tali materiali sono definiti “difficili” o “di difficile applicazione” oppure “non RFID compatibili”. A parte la de-sintonizzazione, questi materiali possono causare altri effetti problematici come assorbimento, schermatura e riflesso del segnale. Non bisogna sorprenderci quindi se l’utilizzatore finale deve fare estrema attenzione quando sceglie il tag, in funzione del prodotto contenuto nell’imballo che passa attraverso la sua supply chain. Una scelta sbagliata può causare errori nella lettura. E’ stato sperimentato che è possibile trovare la posizione giusta per il tag in modo che funzioni anche per cartoni con contenuti difficili. Per esempio, se si vuole essere sicuri del funzionamento, potreste posizionare il tag in maniera tale da lasciare uno spazio libero tra questo e il cartone, questo metodo è spesso efficace. Comunque potrete verificare quanto incide l’impegno di posizionare precisamente il tag, rispetto all’aumento del tempo di manodopera (e i relativi costi). Oppure se l’applicatore è in grado di posizionare il tag su delle posizioni standard che consentano una adeguata lettura.

 

Orientamento & Posizionamento


Un altro problema di applicazione da considerare è l’orientamento del tag. Nello specifico, l’orientamento del lettore del tag. Lo stesso tag verrà letto bene se posizionato in un certo punto del cartone e per nulla se spostato soltanto di alcuni millimetri. Il contenuto dell’imballo e la relativa disposizione all’interno può creare “punti caldi” e “punti morti” sulla superficie di cartone. I tags hanno un antenna specifica che determina l’angolo perfetto dal quale leggerli. Ad esempio, molti tags, e specialmente quelli con un piccolo profilo verticale, hanno un tipo di antenna che assomiglia ad una ciambella e significa che non possono essere letti dalla punta dell’antenna. Questo può causare errori di lettura se si sta tentando di leggere il tag senza interruzione. Un esempio classico è la scatola contrassegnata, posta su un pallet, dove esiste un nastro trasportatore in parallelo al portale di ricevimento. In molti casi, con questa configurazione è difficile ottenere una buona lettura del tag. Ci sono altri fattori per l’orientamento del tag che richiedono soluzioni come:

  • posizionamento del tag intelligente 
  • strategico posizionamento del lettore 
  • design intelligente del tag 

 

Range di lettura & Velocità


I cartoni e i pallets contrassegnati che si muovono attraverso la supply chain, andranno ad interagire con i lettori montati su diverse postazioni. Devono essere capaci di trasmettere con affidabilità i backscatter ogni volta che ritornano al rispettivo lettore. I tags che offrono un raggio di lettura troppo vasto possono causare seri problemi operativi se vengono visti dal lettore sbagliato. Ad esempio, venendo letti sia sul luogo di carico che in quelli nelle vicinanze. Bilanciare queste esigenze spesso contrastanti è un aspetto chiave dell’arte dell’RFID. La performance a lunga distanza misura quanto efficacemente viene letto il tag durante il suo percorso sulla supply chain dal reader. La performance a breve distanza valuta invece la performance del tag rispetto al codificatore/stampante/applicatore, dove l’antenna reader è a pochissima distanza dal tag. Sintonizzare il tag in modo che venga letto correttamente sia da vicino che da lontano è una azione di equilibratura delicata. Uno dei grossi problemi dell’equilibratura è la “collisione” del tag. La collisione avviene quando ci sono vari tag presenti in un piccolo spazio… e e il lettore non riesce ad individuare il tag corretto. I protocolli “anti-collisione” chiamati “singulations protocols” aiutano ad aggirare il problema facendo si che molti tag vengano letti simultaneamente e senza danno. Talvolta, comunque, attraverso una realizzazione dell’antenna dedicata, è possibile fare entrare in collisione i tag non funzionanti, catturando così la loro energia riutilizzarle per accrescere la performance degli altri tag. Bisogna anche considerare le esigenze della velocità di lettura. E’ un elemento critico poter leggere correttamente i tag in breve tempo quando rientrano all’interno della portata del lettore. A seconda del sistema in uso, specialmente i componenti hardware, ci può essere o meno il tempo per altri tentativi. Questo può condurre all’aumento di tag rifiutati.. che può seriamente compromettere la viabilità dell’intero sistema.

 

Dimensione


Nella applicazione RFID, la dimensione ha la sua importanza. In generale, se tutto il resto è uguale, più è grande l’antenna del tag, più superficie ha per ricevere e trasmettere i segnali. Quindi funzionerà meglio! Detto questo, le antenne più grandi costano di più e potrebbero essere “sovradimensionate” per l’applicazione. Le limitazioni di spazio per l’imballo impongono anche parametri sulle misure del tag. Questi limiti non sono determinati solo dai limiti fisici di un cartone o di un imballo: c’è concorrenza anche con altre informazioni richieste dall’utilizzatore finale sui propri imballi come il brand, informazioni SKU e altri tipi di dati. I tag “easy-to-read” devono essere posti opportunamente nelle cosiddette “aree calde” (zone non affette da contenuti dei cartoni). Inoltre un tag non deve oscurare qualsiasi altra etichetta presente sui cartoni, specialmente i marchi e i codici a barre. Il tipo di tag scelto deve essere compatibile con le attrezzature e le tecnologie utilizzate nel processo di conversione dell’etichetta, deve integrarsi inoltre con tutte le specifiche fisiche e le capacità dei codificatori/stampanti/applicatori RFID utilizzati.

 

Controllo Qualità


Fino a quando non ci sarà un metodo di test standard, i converters di etichette RFID e gli utilizzatori finali devono capire il valore e le limitazioni dei dati del test disponibili. Questo perché ciò che determina la qualità del tag è la realizzazione di un processo continuo di testing che coinvolga il design del tag e i processi di produzione e ingegneria nelle applicazioni. La qualità del tag è determinante per il successo del RFID. Diversi tipi di test sono già disponibili dal produttore, integratori di sistemi e laboratori indipendenti: il testing dell’ RFID si evolve di continuo, ma già oggi grazie alle attuali metodologie di test sono disponibili dati che rendono possibile valutare sia sulla qualità dei componenti sia per la performance attesa nelle reali condizioni di uso.

Stato del test :

  • Test dei componenti. Questo test assicura che le parti elettroniche del tag funzionino come ci si aspetta. Si devono seguire diverse procedure di test per le diverse classi di chip. Questa procedura include il test “scrivere il chip” eseguito in Class 0+ e Class 1 tags (incluso Gen.2) 
  • Test di sensibilità di lettura. Questo test si esegue su tutti i tag (incluso Class 0) per assicurarsi che siano adatti alle esigenze del “far-field”. Pertanto, se l’utilizzatore finale applicherà il tag sul cartone, potrà verificare che il tag può essere letto durante la supply chain.. 
  • Test di performance dal tag. Test da eseguirsi in uno spazio libero (Test di performance per tag non inseriti e condotti in un ambiente controllato) sono il punto di partenza per i vari test di performance. Sebbene questo tipo di test sia una buona base di informazioni, non possono comunque completare il quadro. Non forniscono infatti sufficienti informazioni per poter selezionare il tag da applicare nella realtà. Il contenuto degli imballi, l’orientamento del tag verso l’antenna del lettore e tutto quanto concerne altri fattori ambientali (come disturbi sulla frequenza, interferenza di oggetti), possono avere un forte impatto sulla performance del tag. Per esempio, è possibile che un tag lavori bene in uno spazio libero, ma sia superato nell’applicazione pratica, dalla performance di un tag che invece a livello sperimentale abbia dato esiti inferiori, quando entrambi vengono posti su una scatola realizzata per il trasporto di lattine…. 

Test chiave:

  • Controllo qualità: anche se i produttori di antenne testano i tag in azienda, è opportuno assicurarsi che non siano stati compromessi durante la spedizione. 
  • Performance di lettura 
  • Il test del portale misura la performance di tag per cartoni/pallets in applicazioni palettizzate 
  • Il test su nastri di trascinamento necessita di particolari test per la lettura
  • Il test della portata misura il range e la performance angolare del tag 
  • Il test della performance della stampante misura come lavora il tag con la stampante in uso e i dati della lettura “near-field” 
  • Il test del margine di collegamento misura come il tag estrae, consuma e riflette correttamente il margine di radio frequenza (RF) 
  • Il test sul posizionamento dell’etichetta (contenuti di cartoni, geometria dell’imballo, configurazione del pallet, vicinanza e orientamento delle antenne di lettura,…)

Came Back!

Trasporto pubblico


L’RFID basata su tecnologie e contactless offre agli operatori del settore trasporto grandi possibilità di riduzione di costi di gestione, offrendo servizi più rapidi e valorizzando le esperienze di trasporto degli utenti.

Eventi Live


L’RFID può essere integrato in pvc, pet, carta, fornendo una ottima soluzione alla gestione accessi nello Sport e nel Divertimento. Un numero crescente di organizzatori di eventi sportivi e musicali stanno accogliendo questa tecnologia innovativa per le sue avanzate possibilità operative.

Logistica


JLT RFID è specializzata in produzioni di etichette RFID. I nostri tecnici possono proporre soluzioni innovative e su misura per risolvere le più diverse problematiche di identificazione.

Bagagli


Al posto di un barcode verrà invece applicato, un tag RFID su ogni bagaglio. Tale soluzione consentirà al personale dell’aeroporto e alle compagnie aeree di tracciare i bagagli lungo i vari percorsi attraverso l’aeroporto. L’informazione verrà caricata sul tag dal personale incaricato al momento del check-in.

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